ZARPOS
MARCO LOI
Fotografia analogica & antiche tecniche.
Questa non-parola esiste solo su una piccola isola del mediterraneo, a nord-est della Sardegna, una piccola isola dove il fato ha voluto la mia nascita.
Qui potrete chiedere a chiunque cosa sia uno Zarpos, tutti avranno un’idea chiara ma nessuno saprà spiegarvelo con precisione.
Qualcuno lo chiamerà Freak, qualcun altro vi parlerà di punkabbestia, altri lo definiranno un trasandato giramondo.
Anche io non so descriverlo, Semplicemente essere uno Zarpos significa essere aperti al mondo, senza preconcetti.
Non so se la definizione sia corretta, ma visto che una ufficiale non esiste, mi piace pensarlo così, con un senso un po’ mio.
Con molto meno romanticismo, sono solo Marco.
Vorrei raccontare un piccolo scorcio di quella parte di realtà che mi circonda. Sono un fotografo di professione e uno scrittore in erba, è mia intenzione unire queste due facce della mia personalità.
Uno zarpos ha radici solide ma le suole consumate.
Per questo non sarò geograficamente connotato, ma cosmopolita.
Vorrei raccontare un piccolo scorcio di quella parte di realtà che mi circonda. Sono un fotografo di professione e uno scrittore in erba, è mia intenzione unire queste due facce della mia personalità.
Uno zarpos ha radici solide ma le suole consumate.
Per questo non sarò geograficamente connotato, ma cosmopolita.
L’autorappresentazione è qualcosa che mi ha sempre mandato in crisi: il rischio di incorrere in una supercazzola è sempre alto.
Non riesco a descrivermi come un Artista, non uno con la A maiuscola di certo. Forse mi descriverei più come un “ciabattino” della fotografia.
Come progetto fotografico analogico Zarpos si fonda su un’esperienza di diversi anni. Ho trovato rifugio nella fotografia analogica nel tentativo di scostarmi dalla rapidità della fotografia digitale con la quale lavoro quotidianamente.
I tempi imposti dalla fotografia analogica mi han dato modo di ripensarmi fotograficamente.
Mi riprometto la ricerca di una moderna poetica da legare alle tecniche antiche: hanno uno scopo nel presente? Con quali punti di forza si devono imporre?
Avendo concentrato gli sforzi in studi tecnici vorrei ora trovare la via per riempire la tecnica di significato: il contenitore si è fatto solido, ora si costruisce il contenuto.
L’autorappresentazione è qualcosa che mi ha sempre mandato in crisi: il rischio di incorrere in una supercazzola è sempre alto.
Non riesco a descrivermi come un Artista, non uno con la A maiuscola di certo. Forse mi descriverei più come un “ciabattino” della fotografia.
Come progetto fotografico analogico Zarpos si fonda su un’esperienza di diversi anni. Ho trovato rifugio nella fotografia analogica nel tentativo di scostarmi dalla rapidità della fotografia digitale con la quale lavoro quotidianamente.
I tempi imposti dalla fotografia analogica mi han dato modo di ripensarmi fotograficamente.
Mi riprometto la ricerca di una moderna poetica da legare alle tecniche antiche: hanno uno scopo nel presente? Con quali punti di forza si devono imporre?
Avendo concentrato gli sforzi in studi tecnici vorrei ora trovare la via per riempire la tecnica di significato: il contenitore si è fatto solido, ora si costruisce il contenuto.