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costruzione di un
BROMOGRAFO
La noia invernale e la lentezza lavorativa di Febbraio mi han dato la possibilità di costruire un Bromografo.
Da tanto desideravo costruirlo, finalmente mi ci son concentrato.
La necessità di un bromografo nasce dalla necessità di standardizzazione e replicabilità delle stampe con le tecniche antiche.
Avere un bromografo significa riuscire a standardizzare i tempi di esposizione, riuscire a contenere gli sprechi di materiali e, soprattutto, raggiungere l’indipendenza dalla luce solare.
Sì, ma cos’è un bromografo?
Si tratta di dispositivo in grado di emettere luce, nello spettro UV, in maniera artificiale. Spesso usato in elettronica per la creazione di circuiti stampati, viene utilizzato in fotografia per l’esposizione delle cosiddette CARTE DA STAMPA (P.O.P.= printing-out paper). Queste carte, sensibilizzate secondo diversi metodi, necessitano della luce solare per essere esposte, il nostro bromografo andrà a fornire alla carta gli UV di cui ha bisogno per essere esposta.
La base di partenza per il mio bromografo è stata una vecchia cassa di vino che conservavo vuota in cantina. Me la son ritrovata per caso in mezzo ai piedi da poco, prendendo le misure è risultata perfetta per abbinarsi al mio torchietto 30×40. Usare questa cassetta di legno mi ha semplificato molto il lavoro, in quanto non ho dovuto costruire il telaio per le lampade, mi son solo premurato di rinforzarlo.
Come prima mossa ho dipinto l’interno della cassa con uno smalto bianco brillante, in questo modo ho creato una superficie riflettente per evitare inutili assorbimenti di luce.
Dal fianco della cassa ho ritagliato ed incernierato uno sportello su misura per l’inserimento del torchietto. Poter chiudere lo sportellino mi aiuterà ad evitare dispersioni di luce.
Come fonte di luce ho scelto poi dei tubi UV neon, nel mio caso ho optato per i Philips TL-D Actinic BL da 44 cm. I tubi son stati corredati poi dai rispettivi reattori elettronici, il tutto collegato ad un connettore di corrente mediante un interruttore bipolare.
Collegati i portalampada (attraverso un supporto stampato in 3D) nella parte bianca della scatola, ho poi effettuato i collegamenti nella parte opposta ed utilizzato il vecchio coperchio della scatola per coprire tutta la parte elettrica.